Non partecipai alla maratona del 6 novembre ma nei mesi seguenti alla decisione dei miei amici di parteciparvi, mi allenai con il gruppo dei coraggiosi e talvolta quando gli toccava correre i 20/25 km montavo in sella e li seguivo in bicicletta e mi godevo la scampagnata, facendo il tifo per loro.
Ormai, durante la scorsa estate, io e Gianluca frequentavamo più il negozio di articoli da corsa che le discoteche, avevamo entrambi smesso di fumare (lui con fermezza io con qualche ricaduta) e ci concedevamo giusto qualche buon bicchiere di vino o birra artigianale (quest’ultima, tra l’altro, ottimo integratore naturale di sali minerali ).
Ogni momento e ogni luogo erano buoni per un’uscita per scaldare le gambe, oramai le scarpe da corsa ci accompagnavano sempre, sono state con noi nei weekend al mare, durante quelli in montagna, nelle città d’arte e dall’altra parte dell’oceano, sempre e comunque trovavamo il tempo per qualche chilometro ed era divertentissimo correre a zonzo in città nuove prendendo le strade che capitava.
Ottobre è arrivato in fretta e purtroppo nel caso di Gianluca e qualche altro amico d’avventura proprio sul finale della preparazione è arrivato l’infortunio, forse dovuto ad un carico di allenamento troppo eccessivo nell’ultimo periodo o forse semplice casualità. La maratona era troppo vicina per rinunciarvi, gli sforzi fatti fin ad allora erano stati troppi e così qualche seduta di terapia e via comunque, alla volta della grande mela.